Web radio: cosa dobbiamo sapere

Servizi lineari e non lineari
I servizi di media audiovisivi si dividono tra servizi “lineari” e servizi “non lineari”.
- Servizi lineari sono tutti i servizi radiofonici o televisivi di tipo tradizionale che gli utenti ricevono passivamente.
- Servizi non lineari si intendono tutti i servizi radiofonici o televisivi messi a disposizione degli utenti e liberamente accessibili 
(ad esempio, servizi di audio-video on demand, podcast o vodcast, etc.).
La Web Radio, intesa come strumento capace di trasmettere contenuti sonori fruibili in tempo reale da utenti senza limiti di confine geografico, rientra nei servizi di media audiovisivi lineari.
Le web radio si distinguono in 3 categorie di trasmissione:
- Assenza di repertorio: tipicamente definite Talk Radio, le web radio che effettuano trasmissioni in assenza di repertorio musicale per l’intero palinsesto, non necessitano di alcuna licenza in quanto verrebbe a mancare il soggetto principale: la musica.
Utilizzo di repertorio libero: Generalmente, le webradio che decidono di effettuare trasmissioni in assenza di repertorio tutelato, come ad esempio opere musicali rilasciate con licenze Creative Commons, non hanno l’obbligo di rivolgersi a società come ad esempio Siae e Scf.
Utilizzo di repertorio tutelato: Le webradio che effettuano trasmissioni mediante l’utilizzo di repertorio tutelato sono, senza ombra di dubbio, la stragrande maggioranza a livello mondiale. Le ragioni sono da ricercare principalmente nella notorietà dei brani e degli artisti. Per poter utilizzare il repertorio tutelato, occorre rivolgersi alle società del paese di appartenenza che ne gestiscono i Diritti.  

Nota bene: Musica libera non significa, sempre e comunque, gratis. Per conoscere il limite di utilizzo di un brano è necessario controllare il tipo di licenza che lo accompagna. Sul sito CreativeCommons.it è possibile prendere visione delle licenze in uso ed approfondire le informazioni.

Categorie delle Web radio
Per poter regolamentare una web radio occorre distinguere le emittenti nelle seguenti 3 diverse categorie.
WRC: Web Radio Commerciale 
WRI: Web Radio Istituzionale o Comunitaria 
WRP: Web Radio Personale o Amatoriale 
In base alla categoria che identifica il progetto radiofonico, sarà più semplice scegliere la licenza di utilizzo della musica e avviare legalmente le trasmissioni sul web.
Web Radio Amatoriale Vengono definiti convenzionalmente amatoriali o personali tutti i siti appartenenti a persone fisiche che effettuano trasmissioni musicali sul web in assenza di introiti pubblicitari diretti o indiretti e/o di qualsiasi finalità di tipo commerciale, anche indiretta. Come specificato nel contratto Siae "non è qualificabile come Web Radio personale un Sito web che abbia link, redirect o reindirizzamenti a servizi commerciali o a promozioni di qualsiasi genere o che sia riferibile o accessorio rispetto a marchi, brand, operazioni o attività estranee o collaterali alla web radio stessa".
Web Radio Istituzionale Appartengono alla categoria di tipo istituzionale o comunitario tutte le "licenze destinate a istituzioni pubbliche, enti locali, associazioni riconosciute o non riconosciute, fondazioni, ONLUS" per attività caratterizzate dall’assenza dello scopo di lucro e dall’essere espressione di particolari istanze culturali, etniche, politiche e religiose (come per le radio di tipo amatoriale, anche la licenza istituzionale esclude qualunque forma pubblicitaria all’interno del sito e dei palinsesti).
Web Radio Commerciale Rientrano nella tipologia commerciale tutte le iniziative diverse dalle radio di tipo Amatoriale ed Istituzionale. Con la licenza commerciale non esistono limiti di utilizzo di banner all’interno del sito o di spot con finalità commerciali all’interno del palinsesto. Sono escluse dalla licenza commerciale i servizi destinati alle seguenti attività: pubblici esercizi quali supermercati, gallerie commerciali, alberghi, negozi, istituti bancari, stazioni ferroviarie e scali aeroportuali, fiere ecc. Nei casi appena elencati occorrerà stipulare altri tipi di contratto come ad esempio il c.d. Radio in Store.



Filippo Comati